Questa volta faccio il serio.
Cercherò in maniera breve e concisa (non ce la farò mai ) di spiegare perché La Cervetta è un posto speciale.
Prima di tutto vi spiego quali sono, secondo il mio parere, i fattori che contribuiscono a costruire la qualità di un locale:
- La location, cioè il luogo dove si trova il ristorante, con le sue attitudini storiche, artistiche e panoramiche.
- L'arredamento, inteso non solo come mobilio ma soprattutto come atmosfera.
- Il servizio.
- La cantina.
- Il cibo.
- Il conto.
Tengo a sottolineare che tutti questi fattori non sono isolati gli uni dagli altri, ma trovano una naturale coesione se i gestori di un ristorante riescono a dare equilibrio a tutte le parti della ristorazione.
Per farmi capire meglio: un servizio perfetto sotto il profilo della tempistica e della tecnica del servire a tavola, può risultare inutile o quasi fastidioso se siamo all'interno di un'osteria, o se la qualità e la ricerca dei piatti non ne sono all'altezza.
Veniamo a noi.
LOCATION
La Cervetta può, con grande orgoglio, vantarsi di essere nel cuore di Modena.
Basta spuntare all'angolo di via Selmi per scorgere la Ghirlandina e vedere lo splendore di Piazza Grande, inoltre, la viuzza piccola e stretta conserva il vero fascino delle città storiche, specialmente nelle sere fredde e nebbiose dell'inverno.
Per me è la miglior location del centro storico. (Il caffè concerto merita, credo, un discorso a parte)
ARREDAMENTO
Il locale è piccolo e raccolto, intimo senza essere pomposo o finto.
Bella l'idea di accostare parti antiche, come le travi a vista della prima parte del locale, che richiamano la storicità del posto, con accorgimenti di arredamento moderno come le luci nascoste e soffuse ed i soffitti in cartongesso che contraddistinguono la zona bar e cucina.
I tavoli sono sobri e ben apparecchiati e tutto l'arredamento lascia la sensazione di trovarti in una bella casa e non in un ristorante.
Insomma tutto quanto, bagni inclusi, è molto carino senza essere perfetto, e per me E' quel fattore che ti fa sentire un po' a casa.
SERVIZIO
Anche in questo caso continuo con il discorso di prima, Stefano riesce a metterti a tuo agio.
Credo che al di là dell'indiscutibile passione che lo muove, l'oste in questione, abbia un grande pregio: non è invadente come ti potresti attendere da un vero oste da osteria (vedi l'inarrivabile Ermes) perché non sarebbe il luogo giusto per quel tipo di atteggiamento, ma non è neppure asettico e superprofessionista come potresti aspettarti in un locale di un certo prestigio, ha trovato perciò un proprio equilibrio che ha saputo trasmettere a tutti i suoi collaboratori.
In più i tempi tecnici tra le pietanze sono sempre gestiti in maniera ottimale.
Per me ha un ottimo servizio.
CANTINA
Che dire, come si è potuto leggere in lista d'attesa, fuori non c'è scritto enoteca!
Ottanta etichette non sono poche e spaziano tra vari gusti e vari prezzi, ho trovato cantine interessanti ed altre sconosciute, ma ho avuto la sensazione di una buona carta di vini.
L'unico appunto che posso fare a Stefano è di essere poco ruffiano, se mettesse tre bottiglie in più di cantine conosciute da tutti (tipo Antinori, Gaia etc.) nessuno gli farebbe più appunti sulla cantina (vedrebbe nomi altisonanti che non prenderebbe mai, ma l'impressione di una carta con grandi vini arriverebbe subito all'occhio )
Buona cantina.
CIBO
La qualità delle materie prime mi sembra indiscutibile, la ricerca di gusti nuovi è appena abbozzata e mai invadente ed alcuni piatti della tradizione sono ben valorizzati.
I tortellini in brodo sono particolarmente gustosi e ben fatti, i tortelloni di zucca ottimi così come quelli al gorgonzola e balsamico, riso al lambrusco come si faceva una volta (mia nonna faceva il riso e mio nonno aggiungeva il lambrusco e il burro per dargli sapore ), le lasagnette sono speciali, la cotoletta è una cosa strepitosa e le varie tipologie di carne sono tutte con la c maiuscola.
Insomma è tutto molto buono!
CONTO
Direi giusto.
Con bottiglie di vino dai prezzi medi (15 � 20 euro) non si arriva a quaranta euro, e trovo che sia un rapporto qualità prezzo eccellente.
TIRANDO LE SOMME
Credo che Coste abbia creato un locale per persone comuni, non per tutti ma non per pochi … per alcuni!
Un posto per gente comune, per gente che non tira la cinghia ma che non ambisce alle stelle, un ristorante dove ci si sente a casa perché non è troppo ricercato, dove il servizio è ottimo ma informale, dove il cibo è favoloso senza cercare di stupirti e dove una costata è solo una costata ed un tortellone di zucca rimane tale.
Per farla breve è un locale dove tutto è perfetto… ma non troppo!
E tutto questo, alla Cervetta lo sanno fare benissimo!
Cena della ditta.
5 coperti
2 lambrusco sorbara vecchia modena
3 acqua
2 tortellini in brodo
1 lasagnetta ai porcini
2 tortelloni di zucca
1 costata di angus
3 cotoletta cervetta
1 bistecca di cavallo
1 mascarpone
3 tenerine al cioccolato
5 caffè
Grappa “tenuta del borgo” a tavola.
185 euro
37 a testa.
COMPLIMENTI VERI.
Adìo Zèmian.
Imperdibile!!!
[coste66]
27/12/2008
hai capito in pieno quale tipo di concetto e quale approccio mentale applico al mio lavoro e soprattutto alla mia passione.
Grazie davvero!