LA CERVETTA,by Rainman
basata sulla Commedia di Dante Alighieri






Era un piovoso giorno d'inizio estate,quando m'imbarcai nel folle volo verso la Trattoria Cervetta con il patre mio,l'amico suo Claude e la pulzella Chiara.
Quando Piggo parlommi dell'aperitivo al Caffè dell'orologio,tale fu la mia reazione che a pena poscia mi avrebbe trattenuto.
Arrivammo allo Caffè.
Dinnanzi ad esso troneggiavano le maestose figure di GI,Ema,Kava e dello mio maestro Grog.
Bevemmo vino bianco in compagnia del padre mio Piggo,e arrivaron'altre ombre dall'abisso che parean'fiamme biforcute.
Nella prima fiamma si martira CIP E CIOP,nell'altra BARBARA E MARITO/ZUCCOTTO.
In compagnia di cotesti personaggi,incamminommi verso la promettente sponda della trattoria Cervetta.
Sedetti a fianco dell'Ema,ch'omo fu dalla rara ingordigia,incatenato in quello girone per empio peccato di gola.
Accanto a me sedea anche la spiritosa Chiara.
Iniziarono ad arrivare le portate.
Allor mi piacque,e ora mi piace
quando rizzo la mente a ciò che gustai
e l'ingegno non affreno
perchè fui io senz'altro d'appetito degno
Arrivaron gli gnocchi collo prosciutto,soli nella loro bontade e fragranza.
Finiti di mangiare questi,lo mio stomaco era sì felice;ma tosto tornò in pianto,che dal porton' s'udì un boato.
Entrovvi sì grande figura del Dongiovanni Corpicino,dalla magnanimità di addome.
Ei sedette procurando gran tumulto tra le genti;
che alcune alzatesi dalla sedia,non fecer'più ritorno.
Arrivaron li tortelli con la zucca,dal gusto dolce e buono,e dentro lor si geme ripieno sublime.
Non bevvi nulla,o quasi,per decoro nei confronti della matre ;-)
Le lasagne poi,coste66 portò su dei vassoi,dal bell'aspetto,e dal miglior gusto.
Finalmente credetti io la fine della cena giunta
ma presto arrivommi una grande cotoletta.
Era essa delle dimensioni di un intero girone dello inferno,e sopra lei rigogliosa germogliava rucola con pomodorini.
Mi cimentai nell'ardua impresa di farmi spazio nello stomaco,ma fui effimero nel tentativo,e con sguardo sconsolato il dolce rimasuglio mio guardai.
E l'duca mio,lo Grog,che mi vide tanto atteso,con questa picciola orazion fece loquela.
"O Rainman"disse "Che per cento milglia tortelli siete passato al secondo lato,
non vogliate negar a sì grande cotoletta,
la vostra forchetta e l'vostro palato.
Considerate lo patre vostro
Fatto non fosti a viver come bruto
ma per seguir cibarie e tacchini arrosto.
Fallì il maestro nella sua orazion,
e la cotoletta in bocca a Piggo,incontrò miglior stagion.
Arrivò infine il dolce,torta nera e scura di profonda cioccolata
che una intera ben volentieri ne avrei mangiata.
trentacinque denari sborsò lo Piggo mio
e scomparimmo tutti quanti nella notte dell'oblio


Concludo qui le mie parole,così belle
che dopo la Cervetta alfin'giungetti a riveder le stelle



Rainman

Imperdibile!!!