Ci sono tornato dopo cinque mesi, confidando nel fatto che dopo un inevitabile rodaggio il locale fosse decollato. In tutto questo periodo l'unica recensione continuava ad essere la mia. "Strano - ho pensato - per un locale che dovrebbe fare della cucina modenese il proprio fiore all'occhiello, e Dio sa quanto ce ne sia bisogno in un panorama cittadino dove i posti dove si mangia modenese D.O.C. sono sempre meno". Era partita così l'avventura del Re Gràs all'inizio dell'estate, con l'intento di recuperare e riproporre nuove e vecchie ricette modenesi . L'idea di Luca Marchini era buona, e ne avevamo parlato assieme durante la mia prima escursione nel locale, e poteva essere di auspicio per trovare una degna alternativa alla trattoria di Ermes. Arriviamo allora all'altra sera, cinque mesi dopo. I piatti del menù erano rimasti pressapoco gli stessi - "Ma dal prossimo martedì ci sono i bolliti" - mi dice un giovane cameriere, e di Marchini questa volta, nonostante il pienone, neanche l'ombra. calzagatti per mia moglie, ne ho sentiti di migliori, questi mi sembravano un po' scipiti, tortino di patate con rucola e balsamico per me, buono per la verità. Saltiamo i primi ed entrambi ci fidiamo del pollo alla cacciatora con patate arrosto : anche in questo caso la cacciatora non era da guinness dei primati, sembrava un pollo cotto a parte rispetto al pomodoro e alla cipolla, decisamente migliori le cacciatore che ho assaggiato in altre piole e trattorie di pianura e collina. Appena sufficienti le patate, alcune per la verità bruciate. Discreto il lambrusco grasparossa Opera02. Il dolce lo ordino solo io, e seguendo da buon modenese la tradizione mi faccio portare la zuppa inglese. Anche questa, purtroppo mi sembra dimessa e tristanzuola, con poco carattere, il cioccolato che si sentiva poco, insomma una zuppa inglese dietetica. Finiamo con due caffè. Cosa è successo? Va benissimo che i piatti debbano essere semplici, come lo sono quelli della cucina modenese, ma ci vorrebbe un po' più di cura. Capisco anche che lo chef il sabato sera sia occupato nel ristorante stellato di fianco, ma un'occhiatina ogni tanto dovrebbe darla. In cucina sono tutti giovani e volenterosi, ma questo non è sufficiente per garantire sempre la qualità. Dò due cappelli più per incoraggiamento che per altro, sperando in un decisivo cambio di rotta.
Buono
[PIPPI]
17/11/2015
ma da come me l hai descritta il calore per sostituire Ermes non cè