Rosso di Sera, anche se la serata è di quelle nebbiose, il nome di questo Agriturismo sperduto nelle campagne fra Carpi e Campogalliano è di buon auspicio e, prendendo spunto da una recensione un po’ datata di 7bis direi che l’ambiente non è cambiato se non per l’aggiunta di una stufa a pellet “tetto a due spioventi in legno color miele a vista, così come i serramenti, il pavimento con mattonelle di grandi dimensioni, bianche ed abbellite da un mosaico, lampadari classici che pendono dal soffitto, un tavolone a destra dell'ingresso con soprammobili che riscaldano l'ambiente, che comunque trasmette un'accoglienza rustica, ordine e pulizia”.
Il soffitto alto porta, a locale pieno, ad una acustica veramente “imbarazzante”, si fa fatica a sentire cosa dice il dirimpettaio (ma qualche volta questo non è un problema).
Praticamente il locale ha aperto perché avevamo garantito di essere almeno in quindici, ed in effetti siamo lievitati fino a ventidue ed ha quel punto sono state prese prenotazioni di altri gruppi e la sala è “al completo”, direi una quarantina di persone.
Il menù ed il prezzo li abbiamo concordati in anticipo per cui, niente sorprese.
Si parte con un antipasto composto da fette di polenta con pancetta, rifilature di tosone, pastella fritta ed una crescentina maxi sormontata da rucola, mortadella, pomodoro, ed altre verdure.
Da bere optiamo per un rosé “veramente della casa” prodotto con uve grasparossa e Sorbara che fa fatica ad arrivare a 9°, servito freschissimo ci accompagnerà per tutta la serata.
Tris di primi, in realtà porzioni esagerate che non riusciremo a finire, nonostante si diano battaglia boccucce non indifferenti.
tortelli verdi di ottima qualità, ben conditi, forse fin troppo, e con i tortelli non si lasciano superstiti;
più dura la lotta con delle ottime tagliatelle al ragù, qui qualcosa è rimasto, ma occorre andare oltre e non ci si può fermare;
per fortuna la quantità di un originale risotto zucca, speck, gorgonzola e qualche erba aromatica non è stata eccessiva per cui proseguiamo.
crescentine e gnocco fritto come se piovesse, accompagnati da discreti salumi (prosciutto stagionato, coppa, salame, mortadella) e da lardo, marmellata di prugne e, udite udite, crema di cioccolato bianco che sostituisce degnamente la classica nutella.
Particolarità delle crescentine, peraltro non eccezionali, l’aggiunta di ortica che dona una colorazione verdognola; ottimo, anche se un po’ alto ed unto, il gnocco fritto, peccato doversi fermare a quattro pezzi, ma “sun a bol”!
E per non farci mancare nulla, diversi vassoi di verdure grigliate con l’aggiunta di patate al forno e di tronchetti di pannocchie di mais!
L’esercito è sfamato, ma arriva il momento del dolce, ed è un trionfo: zuppa inglese, sugo d’ uva, crostata, torta menta/ cocco, e son certo che c’era qualcosa d’altro.
Ed infine, come per incanto, appaiono sul tavolo, nocino, grappa, liquirizia…….per favore pietà.
Caffè direttamente dalla moka servito in tazza chiude un pasto che definire Luculliano è quasi un eufemismo.
Locale “alla buona”; titolare e staff “alla mano”; ideale per “baracca fra amici”; probabilmente nulla di trascendentale, ma sicuramente discreta qualità e tanta passione, oserei dire tanto CUORE !!!!
Il prezzo concordato è la degna chiusura di una divertente serata.
Consigliato!
[lukeforever]
16/12/2016