Questa è stata l'ultima di una serie di puntate al Cantuccio, circa quattro nell'arco di due mesi, sempre trascinato dall'ottimo Danielsan.
Mi sembra doverosa una recensione, innanzitutto perchè la cucina è sempre ottima, il servizio non da meno e qualche piatto è stato una piacevole sorpresa.
Arriviamo puntuali verso le 20.30 e abbiamo la possibilità di sceglierci il tavolo.
Come al solito, lasciamo fare a Salvatore. La fame è tanta e la solita degustazione è più che gradita
Ordiniamo una bottiglia di acqua con le bolle (diventeranno due con il procedere della cena - NB: qui, finalmente, le bottiglie sono da 1 litro) e come vino proviamo un siciliano Insolia del Feudo Principi di Butera, buono.
Partiamo con l'immancabile bruschetta, con un cestino di pane caldo, del pomodoro, tre mozzarelline e un piatto di alici in olio di oliva.
Passiamo a del merluzzo accompagnato con verdure, un purè di fagioli e cipolla pastellata e fritta.
E' la volta dei gamberetti con salsa di rucola, poi passiamo a un'altra new entry, delle seppioline ripiene con zucchine, accompagnate con zucchine grigliate ed un fonduta di zucchine e pecorino.
Calamari alla griglia, trancio di pesce spada su fetta di melanzana, con pomodorini, capperi, pecorino e strisce di melanzane grigliate e, per finire il giro di antipasti, le solite cozze gratinate e le ostriche al forno al pepe verde.
Questa sera abbiamo voglia di pasta, e allora ci concediamo gli spaghetti alla chitarra del cantuccio.
Solito piatto da portata con un mare di crostacei (tutti puliti e sgusciati), polipetti e pomodorini dolcissimi, e pasta all'uovo perfettamente al dente.
La quantità è tranquillamente per 3/4 persone, e facciamo non poca fatica a finire il tutto.
Piccola pausa, durante la quale veniamo "alleggeriti" grazie a due intrugli caldi , uno a base di limone e limoncello, mai sentito ma molto gradevole, e l'altro a base di vodka, zucchero e menta, già conosciuto e sempre efficace.
Nonostante questo, siamo comunque troppo pieni per proseguire, quindi concludiamo con due sorbetti al limone, della piccola pasticceria secca e due caffè.
Bottiglia di limoncello lasciata al tavolo, che però non mi azzardo ad aprire.
Ultime chiacchiere di rito, paghiamo un conto totale di 85 euro e ci dirigiamo a fare due passi per il centro, incredibilmente vuoto.
La qualità, per quanto mi riguarda, è sempre ottima, il pesce freschissimo, la spesa, per mangiare pesce di questo tipo e per essere in una laterale di via Indipendenza, è più che giusta, se non addirittura bassa.
Inoltre, magari è stato merito delle due pozioni, ma nel giro di una mezz'ora a piedi era già tutto più che smaltito, e il giro in mtb di questa mattina è stato più facile del solito
Imperdibile e caldamente consigliato.
Imperdibile!!!
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02/05/2009