Domenica mi arriva, come sempre essendo iscritto alla newsletter, l'informativa da Fusorai.
Menu della Settimana
da martedì 31 agosto a domenica 5 settembre
La cucina kasher della tradizione ebraica
Anche quest'anno in occasione della settimana della cultura ebraica proponiamo un menu di ispirazione ebraica.
La cucina ebraica è storia, è cultura, è religione. Ã? assolutamente varia e trasversale, perché gli ebrei sono tradizionalmente sparsi per il mondo, tuttavia ha un suo fulcro comune nel necessario rispetto delle leggi Kasherùt (le regole alimentari ebraiche, che indicano cos'è “kasher”, cioè adatto, corrispondente alle prescrizioni bibliche, e cosa invece no) che i cuochi ebrei hanno sempre contemperato con le ricette del luogo di residenzadando vita a deliziosi esperimenti.
Benissimo mi dico, è mio!!!
Telefono all'amico Giorgio, non è lo stesso di Bicio, e mi accordo per Mercoledì 1 Settembre, prenoto.
Mi presento puntuale.
Tutto apparecchiato alla "semplice" su tavolini posizionati fuori, direttamente sulla piazzetta, torno indietro di anni, ai tempi dei "Cortili", mi piace. Mi siedo al tavolo riservatomi, un po' piccolino per la mia taglia extra-maxi, ma va bene. Piazzetta che piano piano si riempie.
Dietro di noi c'è uno schermo maxi da diapositive con una immagine montanara in controluce e una scritta: "un uomo, un bambino, una montagna".
Non capisco, ma mi adeguo.
Dopo poco arriva un ragazzo giovane e simpatico a prenedere le ordinazioni, chiacchieriamo un po', scegliamo, io il menù vegetariano e Gio quello normale, differenziano fra di loro solo per una particolarità , nel suo c'è un del pesce nel mio no. Non sono portate ma è un monopiatto, con assaggini di tutto. Da bere io acqua gassata (che tristezza....) e lui, dopo deciso conciliabolo col ragazzo e con me, un calice di bianco fermo piemontese Erbaluce di Caluso, molto buono a detta di Gio, infatti lo bisserà . Nonostante le insistenze non ho ceduto e sono andato ad acqua..... ma come sono triste in questo periodo.....
Arrivano i piattoni.
I menù in comune sono composti da:
Falafel, frittelle di ceci - La classica preparazione a base di ceci è comunissima in medioriente, ma rientra anche nella classica tradizione ebraica con poche differenze nel condimento..... Molto buoni, delicati, sapore non intenso ma leggeri.
Salat chatzilim - Crema a base di melanzana, ottimo antipasto con la pita..... Delicata e spalmabilissima.
Pitta - Anche questa settimana proponiamo un pane di nostra produzione simile a quello greco..... Buona
Merduma - Uno stufato di peperoni e pomodori maturi e peperoncini, simile alla peperonata. Perfetta per questo periodo dell'anno dove la qualità di pomodori e peperoni è massima...... Anche se il nome non è assolutamente invitante, , il connubio era favoloso. leggermente piccante. L'ho preferita alla crema di melanzane per la pitta.
Frittura di patate.... patate lessate e poi fritte, simpatiche.
Spinaci saltati...... Soliti spinaci bolliti, ma saltati con uva passa e pinoli che danno uno strano sapore.
Torta di pere cotte nel vino rosso e miele..... Beh, l'ho sentita anch'io e mi è piaciuta, sembrava un ripieno fra due strati di gnocco al forno non zuccherato e non salato, due bocconi soltanto, ma gradevole.
Poi il menù tradizionale comprendeva:
Triglie alla giudia - Tipico piatto del capodanno rosh-ha-shanà . La tradizione ebraica livornese prepara le triglie abbondanti nel Tirreno con il condimento tipico della tradizione ashkenazita: uva sultanina pinoli e limone...... Ne ho sentito un filettino, buono e delicato.
Invece il menù vegetariano:
Borrechas - Dalla Turchia, fagottini di pasta sfoglia ripieni verdure con semi di sesamo.... Questo forse il pezzo da me preferito, nel complesso si avvicinava alla lontana alle buricche, la torta degli ebrei tipica di Finale Emilia.
Mentre siamo lì che ci sollazziamo e chiacchieriamo scambiandoci le impressioni sul cibo...... prendo spunto da Celentano:
"Spengono le luci
tacciono le voci
e nel buio sento sussurrar: "
"”La montagna non si vendica. Non è assassina. Siamo noi ad aver perso il senso della misura, sottovalutando i pericoli che ci sono sempre stati”.
e così l'alpinista Fausto de Stefani introduce una lunga chiacchierata che terminerà con la prioezione del film col titolo "un uomo, un bambino, una montagna". Un suo viaggio con un bambino, riassunto in una trentina di minuti, intorno ad una montagna sacra del Nepal, immagini che ci hanno ributtato indietro nel tempo, in una realtà che noi non abbiamo mai conosciuto, in un mondo a parte che vive ancora di antiche cose, antichi mestieri, antiche abitudini, antiche religioni..... un mondo perso nel tempo.....
Molto interessante, anche se a noi probabilmente tocca poco, ma deve farci pensare, noi, tutto sommato, siamo stati fortunati da un verso, ma sfortunati da un altro. Fortunati perchè viviamo l'oggi e il domani, con le loro controversie e contraddizioni e crediamo di star bene, sfortunati perchè non viviamo nel passato come quei popoli che vivono lo "ieri" e che nonostante manchino di tutto riescono a trovare la felicità nel niente....
Tornando alla cena, che è quello che interessa a noi, buon esordio per Fusorari, dentro sono solo entrato a pagare, mi riservo una visita più avanti per poterlo descrivere e valutarlo meglio. Per adesso mi accontento di 3 cappelli, non posso giudicarlo correttamente solo per una cena a tema che ricorre una volta all'anno.
Un grazie al titolare e ai ragazzi, sono stati molto premurosi e simpatici tutta la sera, mettono a proprio agio chiunque.
Prezzo finale 52 euro (2 cena, 2 gassate, 2 calici).
Consigliato!
[Patrizio]
03/09/2010
Recensione eseguita col pennello di Leonardo...
Una domanda alla quale non so darmi risposta: qui in zona c'è una qualche "anima santa" che scodelli i favolosi carciofi alla Giudia? O è solo un monopolio romano in Trastevere. Mah...
Ave (atque vale).